Il conflitto tra Israele e Hamas si espande definitivamente. Il Pakista ha colpito l’Iran in risposta all’attacco di due giorni fa.
Non solo la guerra tra Israele e Hamas. Il conflitto si è definitivamente allargato, non solo al Mar Rosso ma a tutto il Medio Oriente. A due giorni dai raid missilistici iraniani contro obiettivi “terroristici” su territorio pakistano, ecco la replica del Pakistan proprio all’Iran con la risposta armata di Islamabad con svariate esplosioni avvenute nella provincia sudorientale iraniana del Sistan-e-Baluchistan.
Il Pakistan attacca l’Iran
A due giorni dai raid missilistici iraniani contro obiettivi “terroristici” su territorio pakistano, nella notte è arrivata la risposta armata di Islamabad. Il Pakistan ha attaccato l’Iran.
La conferma è arrivata dall’agenzia di stampa Irna, mentre l’agenzia AFP cita una fonte di intelligence pakistana: “Posso confermare che abbiamo condotto attacchi contro gruppi di miliziani anti-pakistani all’interno dell’Iran”, ha dichiarato la fonte.
Anche il Ministero degli Affari Esteri pakistano ha rivendicato gli attacchi spiegando in una nota come “numerosi terroristi sono stati uccisi durante l’operazione di intelligence”.
“Questa azione è una manifestazione della ferma determinazione del Pakistan nel proteggere e difendere la propria sicurezza nazionale da tutte le minacce”. E ancora, Islamabad ha spiegato che intente “rispettare pienamente” la “sovranità e l’integrità territoriale” dell’Iran e che “l’unico obiettivo dell’atto di oggi era il perseguimento della sicurezza e dell’interesse nazionale del Pakistan, che è fondamentale e non può essere compromesso”.
Israele-Hamas, il “no” di Netanyahu
Intanto, lato Israele, pare che il premier israeliano Benyamin Netanyahu abbia respinto una proposta del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per la normalizzazione con l’Arabia Saudita in cambio di un “percorso” per la nascita di uno Stato palestinese. A renderlo noto i media israeliani tra cui Nbc News, ripreso da altre fonti di informazione.
Lo stesso Netanyhau, solamente poche ore prima, aveva spiegato che il conflitto contro Hamas “potrebbe protrarsi anche nel 2025” ma che l’intento di Israele sia quello di riportare la comunità di Gaza ad un benessere migliore rispetto a quello prima della guerra.
